Sul disco
quattro tracce
e musica lenta,
quattro impercettibili tracce
sibilo soave d’un violoncello.
Sulle pagine
tre parole in riga
come pioppi attenti,
come assurdi marinai
nei cieli roventi.
Sulla mia faccia
poche rughe o tante
a seconda dell’umore
nell’attesa d’un gesto insonne,
d’una semplice parola.
Strana coincidenza la vita
i suoni s’intrecciano
al fumo d’una sigaretta
s’annodano ad una o tante cose
dette più o meno in fretta.
Attese vane e corse affannate
dietro cosa? Tra squilli acuti
o un’isterica musichetta,
il suono della tua voce
o ciò che su di me scrivono
le tue mani?
E gli arabeschi del fumo
e dei destini – intrecciati –
legano a doppio filo la nostra vita
ad un nulla, ad un attimo fuggente
un incrociarsi di sguardi perduti
uno sfiorarsi appena e bruciarsi.
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Uno sfiorarsi appena e bruciarsi.
L’avrò letta e riletta una decina di volte..
leggendo,mi chiedevo questa strofa è la più bella,poi leggevo più giù..e dicevo questa strofa è molto più bella di quella su…
Alla fine non trovo le parole per dirti quello che ho provato mi ha preso,rapito, portato in un’altra dimensione..ero parte di quello che leggevo,ero dentro al film delle parole…
Quasi mai nessuno è riuscito a farmi provare questa esperienza con una poesia, normalmente accade con i buoni libri non con poche parole.
Quando uno legge è prova questo tipo di “viaggio”..
dovrebbe inginocchiarsi davanti all’autore Poeta…
credimi che sono in ginocchio
Grazie.
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