Sul disco
quattro tracce
e musica lenta,
quattro impercettibili tracce
sibilo soave d’un violoncello.
Sulle pagine
tre parole in riga
come pioppi attenti,
come assurdi marinai
nei cieli roventi.
Sulla mia faccia
poche rughe o tante
a seconda dell’umore
nell’attesa d’un gesto insonne,
d’una semplice parola.
Strana coincidenza la vita
i suoni s’intrecciano
al fumo d’una sigaretta
s’annodano ad una o tante cose
dette più o meno in fretta.
Attese vane e corse affannate
dietro cosa? Tra squilli acuti
o un’isterica musichetta,
il suono della tua voce
o ciò che su di me scrivono
le tue mani?
E gli arabeschi del fumo
e dei destini – intrecciati –
legano a doppio filo la nostra vita
ad un nulla, ad un attimo fuggente
un incrociarsi di sguardi perduti
uno sfiorarsi appena e bruciarsi.
Pingback: UNO SFIORARSI APPENA E BRUCIARSI | La Fenice inattesa (Il riveglio poetico)