Cercavo casa
e qualche finestra
da aprire
sulla strada,
sui lampioni accesi.
Spalancare
di fronte ad una luna
di latta o di riflessa luce
gli occhi.
Cercavo cose
che m’infondessero
estro, esuberanza!
Ma un tappeto,
seppure orientale
ed intrecciato bene,
non basta a mutare
in esotica o misteriosa
la vita.
– Hai confuso
i colori con le certezze –
mi dicesti calma,
imperturbabile serafica
come una vestale
antica che si sacrifica.
A dir vero, confusi
le certezze e il tuo sapore.
Cercavamo
un colore comune
alle cose
ai dissapori…
impercettibili
come il ronzio sordo
d’un motore.
Tu amavi follemente
il rosa pastello;
io l’intonazione
della tua voce.