Ho il sonno turbato
dai disegni della tua voce,
la tua voce dimenticata.
Ascolta
non sono le sottili parole
che per non sfiorarti
pungono come rovi,
neppure il ronzio
d’un neon stanco
alla cui luce fioca
appari come eri
(eppur sei un’altra).
Mi stringi la mano
(io stringo il cuore).
mie, solo mie le spine,
inchiodate a me.
Ascolta
c’è un bisogno di pace
in me, che vibra e sfiora
con la mia mano
la tua spalla.